Lonigo, 13 novembre 2019
Ieri (nel 2019!!) in quel di Mantova, condita dalla solita retorica stucchevole, si è in qualche modo inaugurata la sezione ANPI della CGIL Mantovana.
Tralasciando il fatto dell’ utilità di questa organizzazione in seno al sindacato – forse serve a raggruppare le persone ultranovantenni che fecero la guerra e che sono ancora oggi costrette a lavorare a causa proprio delle scelte scellerate del sindacato stesso – vorremmo far notare come è proprio di questo che stiamo parlando quando si tratta di sindacati : mentre nel polo industriale mantovano in 10 anni hanno chiuso 130 aziende del settore tessile, con migliaia di posti di lavoro perduti ed attualmente imprese come Corneliani e Pro-gest hanno annunciato rispettivamente 130
licenziamenti e 25 contratti a termine non rinnovati , le forze e le risorse del sindacato vengono utilizzate per questo genere di iniziative propagandistiche al fine di combattere il “fascismo risorgente”.
Tutto questo ci sembra far riferimento al solito tentativo di compattare la sinistra, oggi più che mai divisa e fragile, la quale deve affrontare una tornata elettorale (le regionali in varie parti d’Italia, ma forse anche elezioni anticipate nazionali) e che, priva di argomenti ,compreso quello sindacale, ed inserita all’ interno di una coalizione inesistente, comincia ad utilizzare, come al solito, queste “attività collaterali” per arrogarsi il diritto di rilasciare patenti di democrazia.
Dulcis in fundo, come giustificazione per tutto il suddetto repertorio di ampollose dichiarazioni , si tira in ballo la nostra associazione quale veicolo di fantomatici “attacchi” che minano la democrazia italiana .
Noi rispondiamo che i suddetti “attacchi” (striscioni, volantini e comunicati stampa) , oltre che celebrare delle figure storiche come quella di Filippo Corridoni (sindacalista di trincea, che guarda caso non trova mai spazio tra le figure storiche di riferimento sindacali), ponevano delle domande ben precise al sindacato ed ai suoi vertici: domande per le quali siamo ancora in attesa di risposta.
Inoltre questo tipo di miscuglio di parole (fascismo, resistenza, attacchi) si sposa alla perfezione con la fabbrica di notizie false e tendenziose (oggi si direbbe fake news) : evita, volutamente, di entrare nei dettagli, e lascia sottintendere che ci sia stato un “attacco violento che mina le basi della tolleranza” nei loro confronti, cosa che forse è avvenuta nei loro sogni di vittimismo frustrato.
Concludendo, quando succedono queste cose e veniamo tirati in ballo, ci viene in mente una
scena di uno dei film della serie “Don Camillo”: Peppone, eletto onorevole, dorme bellamente in
parlamento mentre attorno a lui si scatena un qualche tipo di bagarre politica.
Lo stesso Peppone, svegliato dal frastuono e non avendo idea di cosa si stesse parlando in quel
momento, come un ossesso cominciò a gridare : “Fascisti!!!!!!”.
Ecco la situazione più o meno è questa : il sindacato dorme, i lavoratori sono in fermento e quando il sindacato si sveglia, lo fa solo per dare la caccia alle streghe.
Scomodamente
il portavoce
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