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Comunicato stampa

Lonigo 19/03/2024

Apprendiamo con sdegno la condanna emanata da una corte austriaca a NOVE ANNI DI RECLUSIONE in carcere nei confronti di Manuel Eder, militante politico nazionalista reo di essersi macchiato di una serie di crimini politici dalla gravità inaudita che spaziano dai testi musicali non conformi suonati dalla sua band, per arrivare addirittura alla minaccia eversiva di possedere dei libri.

“Leggi fatte apposta sulla pelle dei ribelli, per far credere alla gente che i colpevoli siano quelli”, cantavano i Peggior Amico.
A distanza di vent’anni constatiamo sulla nostra pelle e su quella di troppi camerati perseguitati dal sistema giudiziario delle super democrazie, come delle leggi istituite ad hoc vengano applicate per uso squisitamente repressivo al fine di condurre nelle patrie galere chi ha ancora il coraggio di pensare con la propria testa ed esce dagli steccati ideologici imposti dalla propaganda del politicamente corretto.

Leggi pericolosamente vaghe ed interpretabili come il cosiddetto “attizzamento delle masse”, denominato giuridicamente Volksverthetzung nei paesi germanofoni, evidentemente servono a tappare la bocca con un decennio di reclusione uomini liberi che, forti della propria Idea sono fieri delle proprie origini e non si vergognano della storia della propria gente, macchiandosi quindi della colpa imperdonabile di lesa maestà nei confronti di un sistema che ci vuole tutti indistintamente uguali: massificati e sradicati.

Pensando al caso di Manuel Eder oggi, a quello del frontman dei Landser ieri; ma anche ai tanti casi di scrittori, editori, storici e artisti che hanno conosciuto la censura e l’arresto affiora alla nostra memoria una massima:

“Tra il grigio delle pecore si celano i lupi, vale a dire quegli esseri che non hanno dimenticato che cos’è la libertà. E non soltanto quei lupi sono forti in se stessi, c’è anche il rischio che, un brutto giorno, essi trasmettano le loro qualità alla massa e che il gregge si trasformi in branco. È questo l’incubo dei potenti.”
– Ernst Junger

English Text:

We are outraged to learn that an Austrian court has sentenced Manuel Eder to nine years in prison. He is a militant nationalist politician being found guilty of a series of political crimes of unprecedented gravity ranging from non-compliant musical texts played by his band, to even the subversive threat of owning books.

“Laws created on purpose on the skin of the rebels, to convince the people the guilty one are those” Peggiore Amico sang.
.
Twenty years on, it is close to the bones and that of too many comrades persecuted by the judicial system of the super democracies, how laws instituted ad hoc are applied for strictly repressive use in order to imprison to those who still have the courage to think with they own mind and step out from the ideological barriers imposed by the propaganda of politically correct.
Laws dangerously vague and interpretable as the so-called “stoking of the masses”, legally called Volksverthetzung in German-speaking countries, evidently serve to shut down the voice of the free man with a decade of imprisonment. Strong in their own ideals they are proud of their origins and are not ashamed of the history of their own people. In turn labelling themselves with the unforgivable guilt of offend the laws of a system that wants us all equally: massified and without heritage.
Thinking of the case of Manuel Eder today, of the frontman of the Landser yesterday; but also of the many cases of writers, publishers, historians and artists who have known censorship and arrest, come to our memory a thought:

“Among the grey of the sheep are the wolves, that is, those beings who have not forgotten what freedom is. And not only are those wolves strong in themselves, there is also the risk that, one bad day, they will transmit their qualities to the mass and that the flock will turn into a herd. This is the nightmare of the establishment.”

Ernst Junger

Deutsche

ir erfahren mit Verachtung das Urteil eines österreichischen Gerichts zu NEUN JAHREN HAFTUNG im Gefängnis gegen Manuel Eder, einen nationalistischen politischen Aktivisten, der sich einer Reihe politischer Verbrechen von beispielloser Schwere schuldig gemacht hat, die von den nicht konformen Musiktexten reichen gespielt von seiner Band, bis hin zur subversiven Bedrohung durch den Besitz von Büchern.

„Gesetze, die speziell für die Rebellen erlassen wurden, um die Menschen glauben zu machen, dass sie die Schuldigen sind“, sang Peggior Amico.
Zwanzig Jahre später sehen wir aus erster Hand und von zu vielen Genossen, die vom Justizsystem der Superdemokratien verfolgt werden, wie Ad-hoc-Gesetze zu rein repressiven Zwecken angewendet werden, um diejenigen, die noch den Mut zum Nachdenken haben, in die Gefängnisse ihres Landes zu führen seinen eigenen Kopf und durchbricht die ideologischen Barrieren, die die politisch korrekte Propaganda auferlegt.

Gesetze, die gefährlich vage sind und als sogenannte „Aufrüttelung der Massen“, im deutschen Sprachraum juristisch Volksverthetzung genannt, interpretiert werden können, dienen offenbar dazu, freien Männern den Mund zu verschließen, die stark in ihrer Idee sind und auf die sie stolz sind ihrer Herkunft und schämt sich nicht für die Geschichte ihres eigenen Volkes und begeht damit die unverzeihliche Schuld des Verrats gegenüber einem System, das will, dass wir alle gleich sind: standardisiert und ausgerottet.

Denken Sie heute an den Fall von Manuel Eder, gestern an den des Landser-Frontmanns; Aber auch in den vielen Fällen von Schriftstellern, Verlegern, Historikern und Künstlern, die Zensur und Verhaftung erlebt haben, taucht in unserer Erinnerung eine Maxime auf:

„Wölfe verstecken sich unter den grauen Schafen, also jenen Wesen, die nicht vergessen haben, was Freiheit ist. Und diese Wölfe sind nicht nur an sich stark, sondern es besteht auch die Gefahr, dass sie eines schlechten Tages ihre Qualitäten an die Massen weitergeben und sich die Herde in ein Rudel verwandelt. Das ist der Albtraum der Mächtigen.“

– Ernst Junger

Scomodamente

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