Padova, 26/06/2024
I mezzi di (dis)informazione con notevole clamore, riportano l’allarmante notizia di una sorta di escalation di intimidazioni e revanscismo che in questi ultimi giorni affligge la città di Padova, provocando indignazione, preoccupazione se non vero e proprio terrore nei giornalisti e nella sinistra più o meno istituzionale.
È bastata una commemorazione silenziosa, ordinata e un po’ più numerosa degli anni scorsi per mandare in agitazione l’intero sistema dell’informazione: leggere sui quotidiani che i manifestanti avevano “secchi di combustibile per rimpinguare le fiaccole”, farebbe
anche ridere, di per sé, se non palesasse un’ignoranza grossolana e generalizzata, anche sulle più basilari nozioni di chimica ad uso quotidiano…figuriamoci sul resto, storia e politica incluse.
La decisione di alcuni manifestanti poi di impedire ai giornalisti di fotografare i momenti topici della commemorazione, dopo anni di soprusi da parte loro che non aspettano altro che immortalare il tanto temuto “saluto romano” per sbatterlo in prima pagina e poter così fantasticare sull’incombente minaccia del ritorno del fascismo, li ha fatti assolutamente sbarellare, con annesse le solite dichiarazioni deliranti…un disco rotto che si ripete ormai da troppi anni.
Non ultima spopola sui social una video-denuncia fatta da un collettivo di presunti studenti, ma che evidentemente devono essere “rimandati a settembre” date le castronerie che asseriscono a corredo del video: nelle riprese si intravede una decina scarsa di ragazzi attorno ad un falò, intenti a celebrare il Solstizio d’estate, cantando alcune canzoni e sventolando una bandiera con la croce celtica; la nostra Associazione pur essendo estranea all’accaduto, sicuramente non può che apprezzare il fatto che al giorno d’oggi dei ragazzi mantengano ancora vive delle Tradizioni millenarie che sono le fondamenta della nostra civiltà…mentre basta così poco per allarmare una pletora di pusillanimi ciancianti.
Poi non si capisce perché in tempi di inclusione e tolleranza ossessive, debba destare tanto clamore una forma di spiritualità tradizionale, ma d’altronde siamo ormai abituati alle incoerenze e ai cortocircuiti celebrali dei sedicenti democratici…
La cosa che più rammarica non è tanto l’ignoranza di giornalisti e sedicenti alternativi che non sanno distinguere il solstizio d’estate da quello d’inverno (Sol invictus), figurarsi se possono conoscere il significato della croce celtica, ma soprattutto che il governatore Zaia non perda l’occasione per non proferire castronerie, chiamando in causa il nazismo, l’olocausto, gli alieni e i fantasmi, dimenticando però che le celebrazioni di quelle festività pagane, sono un retaggio ancestrale che è alla base della nostra Tradizione e della nostra Identità indoeuropea, tanto cara, almeno un tempo, al suo partito di riferimento.
Volevamo stare fuori da certe polemiche di bassissima lega, principalmente per non dare ossigeno a queste miserie, ma c’è un limite a tutto, soprattutto all’ignoranza e alla stupidità di certi soggetti che arrogantemente pretendono di poter pontificare su tutto, senza averne le competenze basilari.
Forse più che i fascisti, la loro bestia nera è l’ignoranza, a quanto pare piaga non ancora sopita nel 2024.
Scomodamente
Il portavoce
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